Il castello di Sir Lancillotto, una dimora a picco sulle coste inglesi

Costa del Nurthumberland. Vento, brughiere e l’antico castello di Bamburgh, dove dimorò il cavaliere più fedele a Re Artù: Sir Lancillotto.

Niente fantasmi, rumori di catenacci, urla agghiaccianti nel cuore della notte o visitatori che fuggono in preda al terrore. Il castello di Bamburgh è una fortezza che si erge impetuosa, solida e limpida proprio sulle coste del Mare del Nord. Siamo nella regione del Nurthumberland, in Inghilterra, a metà strada tra il confine con la Scozia e il Vallo di Adriano, in un luogo graffiato dalla bora e dalle tempeste, dove l’erba alta si piega all’inclemenza delle raffiche e le onde si infrangono, con furiosa veemenza, contro le stesse rocce sulle quali il castello si erige. E tutto intorno, la nuda brughiera. Fu Thomas Malory a identificare Bamburgh con il castello di Sir Lancillotto.

Il primo riferimento scritto del castello di Bamburgh si ha nel 547. Nel 993, Vichinghi distrussero completamente la fortificazione originaria e furono poi i Normanni a ricostruire, sul medesimo sito, un nuovo maniero, lo stesso che costituisce il nucleo di quello attuale. Enrico II, con molta probabilità, fu il sovrano che edificò il mastio a tutt’oggi visibile. Successivamente, la famiglia Forster del Northumberland ebbe 12 governatori consecutivi, per circa 400 anni. Il loro dominio si concluse con la bancarotta di Sir William Forster. Il castello si degradò, ma venne restaurato dai proprietari successivi, tra il 1700 e il 1800. Nel suo ultimo capitolo, fu acquistato dall’industriale vittoriano William Armstrong, che portò a termine i molti interventi di restauro precedentemente iniziati.

Dove finisce la storia e inizia la leggenda?

Secondo la leggenda, il castello era chiamato “luogo doloroso“, a causa di un sinistro incantesimo che vi gravava da secoli. Lancillotto, conquistando il forte, ruppe l’arcana magia ma nell’esplorarlo, giunse a una tomba che recava scritto il suo nome e capì che questa sarebbe stata la sua ultima dimora. Lancillotto si stabilì nel maniero e mutò il nome in “luogo della gioia“, soprattutto dopo che Re Artù e la Regina Ginevra erano stati suoi ospiti. Quando Ginevra venne condotta a Carlisle per l’esecuzione, Lancillotto correrà in suo aiuto e la salverà, conducendola nel suo castello. Tuttavia, i successivi tragici eventi fecero sì che lo stesso castello si riappropriasse del suo nome originale, ovvero “luogo doloroso”. Dopo la morte di Lancillotto, il suo corpo venne seppellito proprio in quella tomba che lui vide nel giorno in cui giunse a Bamburgh. Ma dove realmente sia, resta tuttora un mistero.

Una visita fuori dal tempo…

Visitare il castello i Bamburgh significa essere proiettati in una dimensione lontana nel tempo e nello spazio. In un luogo ove ci si aspetta davvero di vedere sbucare dietro la porta una damigella in lacrime, un cavaliere ferito, un chierico in fuga dai suoi peccati. Verrete avvolti dall’ancestrale magia dell’immenso salone e dalle sue nicchie ricche di segreti. Ammirerete importanti mobilie d’epoca, suppellettili curiose, oggetti di disparata fattura e invitanti divani Chesterfield in cui sarete tentati di sprofondare. E sarete abbracciati da pareti alternate di caldo legno scuro, nuda pietra e tendaggi di broccato regale. Il tutto incorniciato dal mugghiare del mare in lontananza e dal vento che, quasi sicuramente soffierà mordace contro le immense vetrate, facendovi sobbalzare a ogni folata. Se tendete l’orecchio, forse vi narrerà cose che a noi umani non è dato sapere…

Geolocalizzazione del castello di Bamburgh

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