Tarxien e il folclore di Malta, tra Santi, fanfare, torrone e fuochi d’artificio

La festa dell’Annunciazione di Tarxien è una delle più sentite di Malta, una vertigine di suoni, colori, profumi e sapori fino a tarda notte.

Durante la festa dell’Annunciazione, che si svolge tutti gli anni tra fine maggio e i primi di giugno, la città di Tarxien non conosce riposo. In questo angolo di Malta, a pochi chilometri di distanza dalla capitale Valletta, si consuma una delle celebrazioni più partecipate di tutta l’isola. Per una settimana intera, infatti, la cittadina si tinge di un’inconfondibile atmosfera giocosa. Ogni via, piazza, angolo vengono riccamente decorati con luci colorate, drappi, stendardi, bandiere, stelle filanti, innumerevoli statue di Santie con tutti quei ninnoli che non attendono altro che questa occasione per essere stanati, spolverati ed esibiti in pompa magna. Sono dappertutto: accanto agli ingressi delle case, alle finestre, su muri e balconi. Una vertigine cromatica che porta con sè tutto il folclore di un sud ottimista e godereccio.

Ma i festeggiamenti non si consumano soltanto durante il giorno stesso dell’Annunciazione. Iniziano molto prima, con le marce delle bande musicali che sfilano lungo le vie del centro, i fuochi d’artificio di acqua e di terra che vengono sparati tanto al calar della sera quanto in pieno giorno e le tante bancarelle di dolci il cui solo aspetto (figuriamoci l’aroma) finisce inevitabilmente per stregare la vista dei passanti e far aumentare la salivazione anche ai più salutisti e agli stoici della dieta.

Biscotti, torrone, frutta secca, gelati, torte, marzapane, cannoli e cioccolato di ogni sorta. Cedere è praticamente un obbligo. Così come seguire le fanfare a ritmo di canzoni popolari e tapparsi le orecchie quando i botti iniziano a deflagrare nel cielo nero, inondando di fumo mezza Malta. Il chiacchiericcio festaiolo della popolazione e il suo lasciarsi andare a ogni manifestazione di ilarità vale, di per sé, il viaggio fin qui. Perchè l’ospitalità e la convivialità delle persone, da queste parti, non hanno eguali.

Una festa da vivere e da condividere

Durante la festa dell’Annunciazione, ogni famiglia apre letteralmente le porte della propria casa e se a qualcuno venisse in mente di entrare, sarebbe di certo il benvenuto. Gli abitanti, inoltre, imbandiscono la tavola fuori dall’uscio e hanno l’abitudine di invitare la gente di passaggio a banchettare con loro. Un invito che è impossibile rifiutare. Insistono, gesticolano, alzano i calici e sollevano i coperchi delle pentole fino a quando non si accetta e si prende posto sulla prima sedia libera.

Inutile aggiungere che le libagioni sono tutt’altro che modeste. Come in tutta Malta, del resto. L’isola è rinomata per quella sua particolare arte culinaria che, nel corso dei secoli, ha subito influenze siciliane, africane, turche, britanniche, addirittura fenice. Un mix che mette piacevolmente sottosopra i sensi e il palato.

La domenica dell’Annunciazione è il vero e proprio culmine dei festeggiamenti. Una lunga processione percorre tutte le vie centrali di Tarxien con uno stuolo di figuranti vestiti di bianco che sorreggono la statua della Vergine, seguiti da prelati in rosso, alti ceri, chierichetti smarriti, devoti in fila e rimbombanti ottoni che tengono il ritmo alla sfilata. Una sfilata così lunga e chiassosa che, a Dio piacendo, farebbe invidia persino al Carnevale di Rio.

Geolocalizzazione di Tarxien

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