Da una parte, le forze dell’Armata Rossa; dall’altra, quelle dell’esercito tedesco. In mezzo: il passo di Dukla che separa la Slovacchia dalla Polonia. Gli abitanti dei villaggi lo chiamano, ancora oggi, con il nome di Valle della Morte. Quella del passo Dukla fu una delle battaglie più sanguinose della Seconda Guerra Mondiale. Ebbe luogo il 8 settembre 1944 e provocò la morte di 138 mila persone, in soli 50 giorni di offensiva. Ad oggi resta ben poco. Gli edifici doganali sono stati abbattuti e ovunque ci sono carcasse di carri armati e pezzi di artiglieria collocati sopra massicci piedistalli di ferro. Tra tutti, si impone il monumento a memoria della battaglia, collocato proprio dove il fragore delle armi si è fatto maggiormente sentire. Alle sue spalle, una serie di lapidi sulle quali compaiono nomi di generali, tenenti, colonnelli. L’Est non dimentica. Eppure la Valle della Morte non è solo foriera di orrori, bensì anche passeggiate riposanti, romantici sentieri di montagna e pasti caldi da consumare seduti nella veranda di qualche sperduta baita di legno. Proprio dal Passo di Dukla, infatti, transita il Sentiero Europeo E8 che, partendo dalle coste irlandesi, giunge fino a Istanbul, per un totale di 4390 km. Attraversa Irlanda, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Austria, Slovacchia, Polonia, Bulgaria e Turchia. Inoltre, proprio in questi luoghi, si trova anche il Parco Nazionale Bieszczady, con i suoi orsi, lupi, cervi, linci, aquile, bisonti polacchi e addirittura serpenti di Esculapio. La regione, che si estende per oltre 290 mila chilometri quadrati, è interessata da un turismo di nicchia, soprattutto visto che non vi sono strutture dedicate, in quanto circa il 70% della superficie è zona protetta. I gestori del parco, però, amano promuovere a chi è davvero interessato diverse passeggiate organizzate. Immergersi in questo silenzio è un privilegio per chi ha ancora voglia di ascoltare.
