Nel bacino carbonifero della Ruhr, la Via crucis del minatore ricorda i tempi neri e gloriosi di chi viveva e moriva nelle viscere della terra
Prendete un enorme cumulo di scarti delle acciaierie, vecchio di circa 50 o 60 anni, ricopritelo di terra, seminate l’erba e piantate alberi. Dopodiché create sentieri pedonali e ciclabili. Poi in cima, posizionate un monumento simbolico che invogli a guardar lontano, fisicamente e spiritualmente. Infine, collocate lungo tutto il percorso, 12 + 3 stazioni di una insolita Via crucis. Ad ogni stazione, un simbolo del protagonista indiscusso del secolo scorso: il minatore.
Il minatore del bacino della Ruhr è stato colui che ha sondato le viscere della terra e che ha scavato in profondità, morendo – giovane – delle peggiori malattie. La Ruhr non ha dimenticato. E lungo questa Via crucis, un vero e proprio museo a cielo aperto, lo ricorda in tutte le sue ciclopiche fatiche e disumane speranze.
Non è l’unica discarica riconvertita qui, nella Germania occidentale. In realtà, ve ne sono molte altre, a dimostrare che il brutto può trasformarsi in bello; che l’inutile può diventare qualcosa di utile e che il passato può ancora avere un futuro. In tedesco, vengono chiamate halde. E questa è la Halde Haniel.
La Halde Haniel
La discarica apparteneva alla miniera Prosper-Haniel, creata nel 1974 dalle miniere Prosper e Franz Haniel. Alla fine del 2011, la miniera produceva 3,1 milioni di tonnellate di carbon fossile, con volumi di scarico così esagerati che la Prosper-Haniel riuscì a portare avanti la sua attività fino al 2018, diventando così l’ultima miniera attiva nella regione della Ruhr. E, ovviamente, quella con la discarica più alta accessibile.
La collina si rifiuti è alta 185 metri. In cima, si gode di una splendida vista sull’ex miniera Prosper-Haniel e sulla regione nord-occidentale della Ruhr. Tutto attorno alla BergArena, un anfiteatro in cemento collocato nel centro, si trovano le traversine ferroviarie, serie di totem dipinti dall’artista Augustin Ibarrola.
Migliaia di fedeli si riuniscono qui ogni anno il Venerdì Santo. Ecco quindi tutte le stazioni, con tanto di didascalie poste a fianco degli oggetti, ad accompagnare l’ascesa dai bassifondi al paradiso.
Le stazioni della Via crucis del minatore
I Stazione

Recipiente a secchio utilizzato per asportare la roccia durante la creazione di un pozzo.
II Stazione

Cassa di recupero costituita da traversine impilate l’una sull’altra, il cui interno veniva riempito di pietre. Dal pavimento ad soffitto, formavano un “muro” che separava la cavità scavata dalla galleria. Oggi non è più comune.
III Stazione

Supporto ad arco scorrevole che offre elevata stabilità grazie alla sua forma semicircolare. Lo speciale profilo dell’arco gli consente di cedere in caso di carichi eccessivi. I profili scorrono quindi l’uno nell’altro senza danneggiarsi.
IV Stazione

Carro merci per il trasporto su rotaia di carbone e altri materiali sfusi.
V Stazione

Puntello metallico
con calotta Van Wersch e il cui incastro è controllato da elementi a frizione. Per sostenere la parete superiore, le calotte Van Wersch sono state posizionate sui puntelli, supporto per parete lunga utilizzato soprattutto negli anni ’60 e ’70.
VI Stazione

Supporto trapezoidale per miniera in acciaio o legno. Veniva utilizzato nell’industria mineraria prima dell’avvento del supporto in zolle erbose. Oggi è raramente diffuso.
VII Stazione

Puleggia con ruota scanalata per deviare la fune del trasportatore.
VIII Stazione

Vagone ferroviario utilizzato per trasportare i minatori al loro posto di lavoro.
IX Stazione

Gabbia sospesa a una fune di sollevamento su cui vengono trasportate persone, carrelli o materiali nel vano.
X Stazione

Martello da estrazione ad aria compressa per rompere il carbone.
XI Stazione

Un corpo a rullo, a forma di verme, dotato di scalpelli che taglia il carbone fuori dal giacimento.
XII Stazione

Croce della sofferenza.
XIII Stazione

Il trasportatore a catena per il trasporto di carbone o roccia.
XIV Stazione

L’estensione della fossa idraulica che protegge i minatori dalla caduta di pietra e carbone.
XV Stazione

La pinza che carica sulla benna la roccia espulsa durante lo scavo del pozzo.