Riga, sulle orme di EjzenStejn e alla scoperta dell’Art Nouveau

Se vi piace l’Art Nouveau, Riga, la capitale della Lettonia, è il posto per voi. Qui, tra la fine del XIX secolo e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la presenza del grande architetto Michail Osipovič Ėjzenštejn, portò a un fiorire di edifici in stile che ancora oggi rendono la città un gioiello dell’arte. Se chiedete a un qualunque abitante di Riga dove ammirare la tipica architettura della città, quasi certamente vi risponderà “Guarda in alto“. In effetti, sono ben 750 i palazzi cittadini che sfoggiano le tipiche decorazioni stile Art Nouveau: più che in ogni altra città europea. Potrete passare un pomeriggio intero a cercare e scoprire (e fotografare) particolari, ora grotteschi, ora inquietanti, ora bizzarri. Un po’ demoni, un po’ divinità, un po’ fiori e un po’ geometria, ma anche teste di medusa, aquile, ghirlande, teste coperte da elmi… I colori dominanti sono il bianco e l’azzurro. Non a caso, a quanto pare, l’abbinamento preferito da Ėjzenštejn. L’Art Nouveau righese presenta i tratti comuni a tutti i movimenti contemporanei dell’epoca, ma in particolare dello Jugendstil tedesco, della Secession austriaca e dell’architettura finnico-baltica. Gli edifici più belli sono concentrati in due strade, in un’area della città moderna che è stata dichiarata (così come anche il centro storico di Riga, di cui vi parlerò un’altra volta) Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco. Gli edifici più belli dell’Art Nouveau righese sono concentrati in due strade, in un’area della città moderna che è stato dichiarato (come anche il centro storico di Riga, di cui vi parlerò un’altra volta) Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco. Li troverete in particolare percorrendo Alberta Iela (la vecchia Albertstrasse, di quando la città era una base dell’Hansa), oppure l’adiacente Elisabeten Iela (Elizabethstrasse). Sono due vie praticamente nate dal nulla a inizio Novecento, nel breve volgere di due anni (1899-1901), dove una volta sorgeva l’antica cinta muraria, ed oggi così eleganti ed apprezzate da essere punteggiate dalle ambasciate di tutti i Paesi del mondo. Un posto pazzesco, dove perdersi camminando senza meta, ma sempre rigorosamente con gli occhi rivolti all’insù.

Geolocalizzazione di Alberta Iela

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