Frankincense: il più grande tesoro dell’Oman

Usato per inumare i faraoni, fu fra i doni dei Re Magi a Gesù. Balsamico, antisettico, antinfiammatorio. È la deliziosa Frankincense Water

Granelli di Frankincense

Se chiedete a un omanita qual è la risorsa naturale più preziosa del suo Paese, quasi sicuramente la risposta non sarà il petrolio, bensì il Frankincense. Intendiamoci: in Oman di petrolio ce n’è, e tanto: il sultanato, prima della pandemia, era il 19° Paese al mondo per produzione di greggio al mondo (e il 5° per barili pro-capite), e da allora la produzione è aumentata. Ma non si può competere col Frankincense: non c’è gara. Ma cos’è questo Frankincense? Dove si trova? E cos’ha di tanto speciale?

Cos’è?

Frankincense è un nome di origine francese. Deriva dall’antica denominazione di “franc encense“, ovvero “incenso di alta qualità”, perchè il termine franc aveva significato non di “francese”, ma di “ricco”, “puro”, e indica una resina naturale ricavata da un particolare albero, la Boswelia, molto adatto a vivere in condizioni di aridità.

Ci sono vari tipi di Boswelia, ma quella che dà origine al Frankincense è la Boswelia Sacra: il suo è un incenso particolarmente pregiato, con proprietà quasi miracolose, tanto che alcuni lo chiamano “Le lacrime di Allah“.

Come si ottiene?

Come già accennato, si tratta di una resina, che si ricava praticando, solitamente in primavera, delle incisioni sul tronco dell’albero di Boswelia. Una decina di giorni dopo aver praticato le incisioni, si può procedere alla raccolta: la linfa, fuoriuscendo dal tronco, si cristallizza e forma delle piccole perle di colore bianco-ambrato o bianco-verde, dal caratteristico profumo. Più il colore è tendente al bianco o al trasparente, più alta è la qualità del Frankincense.

Dove si trova?

Le diverse varietà di Boswelia crescono nelle zone più aride della penisola arabica e del Corno d’Africa. Come detto, il Frankincense, ottenuto dalla Boswelia Sacra, diffusa in Oman e Yemen, è la varietà più pregiata. Se volete acquistarlo nella sua zona di produzione dovrete recarvi in Dhofar. Questa regione, la più meridionale dell’Oman, è caratterizzata da un clima particolare, che deriva dall’influenza, molto attenuata, dei monsoni che colpiscono la penisola indiana a luglio e nella prima metà di agosto.

Se arrivate via terra, vi capiterà di vedere di colpo il deserto trasformarsi. Dove c’erano solo rocce, ecco una distesa di erba verdissima; al posto delle tempeste di sabbia, la nebbia, talvolta anche molto fitta. Per 55 giorni l’anno qui la temperatura è stabile intorno ai 25°: un fenomeno quasi incredibile in un paese come l’Oman, al 95% desertico.

Gli usi del Frankincense

Sin dall’antichità, il Frankincense è stato conosciuto e apprezzato dalle civiltà più avanzate. Gli Egizi lo utilizzavano nel processo di mummificazione dei faraoni, e sembra che sia proprio questa resina il dono che i Re Magi portarono a Gesù insieme all’oro e alla mirra.

Come tutti gli incensi, il Frankincense si può bruciare. E quasi tutti gli omaniti lo usano così: il suo profumo, inconfondibile e gradevolissimo, vi avvolgerà nei suq, negli alberghi e nelle case. Ma di solito per questo scopo viene usato il Frankincense di seconda o terza scelta. Quello di prima qualità, invece, è utilizzato a scopi alimentari e curativi.

Una medicina dalle mille proprietà

Stupiti? Ebbene sì: il Frankincense è commestibile (abbiamo provato: il sapore è buono, anche se tende ad attaccarsi ai denti), oppure bevuto. La Frankincense water è una bevanda tradizionale che gli omaniti servono agli ospiti prima del pasto. Si prepara mettendo a sciogliere una o due perle d’incenso in una caraffa di acqua.

Le sue proprietà, confermate da ricerche scientifiche, sono quasi miracolose: ha proprietà antisettiche e antinfiammatorie (allevia stati dolorosi come emicrania, artrite, sciatica, dolori muscolari e articolari, reumatismi); è un ottimo rigenerante cutaneo; rafforza il sistema immunitario; migliora la circolazione sanguigna fluidificando il sangue; in caso di raffreddore è un buon espettorante; riduce lo stress, migliora la concentrazione e la memoria e, addirittura, è utile come terapia coadiuvante nella cura di alcuni tumori.

Ora avete capito perchè gli omaniti lo considerano più prezioso del petrolio…

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